Re: Che requisiti deve avere un uomo per divenire cavaliere?
da brixianus » giovedì 15 febbraio 2018, 18:40
A mio parere e in base alla mia conoscenza ed esperienza, "More nobilium" è una locuzione che indica il "modus vivendi" di chi:
- innanzitutto, secondo la Tradizione, non svolge lavori di basso livello, siano essi manuali (operaio, muratore, panettiere, lavapiatti, cameriere, camionista, autista, etc.) oppure "d'ordine" (impiegato di categoria meramente esecutiva, per esempio, non "direttivo" o "dirigente");
- non è oberato da debiti, preferibilmente ha introiti adeguati e qualche rendita o almeno una buona riserva monetaria o qualche investimento che gli assicuri un futuro economico sereno;
- vive in una dimora spaziosa e ben arredata, con l'auspicabile disponibilità di altre dimore in luoghi ameni; di regola si avvale di personale che si occupa delle incombenze domestiche;
- si veste in modo decoroso, elegante ma non eccentrico, con capi d'abbigliamento di qualità non dozzinale; cura il proprio aspetto;
- conosce e, soprattutto, applica le regole del galateo e della buona educazione, in ogni contesto (anche nei forum, ove spesso latitano...);
- possiede una cultura alquanto ampia, acquisita mediante studi di livello universitario (non "telematico", direi...) o con precettori personali, e coltivata con buone letture e interessi culturali.
Per quanto riguarda i requisiti cavallereschi, credo che la lettura del "Libro dell'Ordine della Cavalleria" (Lullo) chiarisca ogni dubbio in merito ai valori sui quali si fonda la Cavalleria. Mentre guardavo un cartone animato con mio figlio, di recente, un personaggio ha detto che: "Il Cavaliere è CORAGGIOSO, BEN EDUCATO E AIUTA GLI ALTRI"... Mi pare una buona sintesi!
Ritengo erronea l'automatica sovrapposizione tra "more nobilium" e cavalleria, anche se è innegabile che un certo grado di "nobiltà" di vita, oltre che d'animo, è necessario per mantenere il decoro e l'onore di ogni vero Ordine cavalleresco. Purtroppo mi pare che, in alcuni antichi e prestigiosi Ordini, manchi un filtro all'ingresso di personaggi di dubbio gusto e moralità (basta guardare Facebook per avere uno spaccato impietoso e disgustoso di tale realtà): con un sostanzioso versamento iniziale, spesso si riesce a far chiudere entrambi gli occhi al delegato locale ma questo inauspicabile ingresso diventa un pericoloso boomerang che, prima o poi, torna indietro e crea danni gravi all'Ordine stesso
- innanzitutto, secondo la Tradizione, non svolge lavori di basso livello, siano essi manuali (operaio, muratore, panettiere, lavapiatti, cameriere, camionista, autista, etc.) oppure "d'ordine" (impiegato di categoria meramente esecutiva, per esempio, non "direttivo" o "dirigente");
- non è oberato da debiti, preferibilmente ha introiti adeguati e qualche rendita o almeno una buona riserva monetaria o qualche investimento che gli assicuri un futuro economico sereno;
- vive in una dimora spaziosa e ben arredata, con l'auspicabile disponibilità di altre dimore in luoghi ameni; di regola si avvale di personale che si occupa delle incombenze domestiche;
- si veste in modo decoroso, elegante ma non eccentrico, con capi d'abbigliamento di qualità non dozzinale; cura il proprio aspetto;
- conosce e, soprattutto, applica le regole del galateo e della buona educazione, in ogni contesto (anche nei forum, ove spesso latitano...);
- possiede una cultura alquanto ampia, acquisita mediante studi di livello universitario (non "telematico", direi...) o con precettori personali, e coltivata con buone letture e interessi culturali.
Per quanto riguarda i requisiti cavallereschi, credo che la lettura del "Libro dell'Ordine della Cavalleria" (Lullo) chiarisca ogni dubbio in merito ai valori sui quali si fonda la Cavalleria. Mentre guardavo un cartone animato con mio figlio, di recente, un personaggio ha detto che: "Il Cavaliere è CORAGGIOSO, BEN EDUCATO E AIUTA GLI ALTRI"... Mi pare una buona sintesi!
Ritengo erronea l'automatica sovrapposizione tra "more nobilium" e cavalleria, anche se è innegabile che un certo grado di "nobiltà" di vita, oltre che d'animo, è necessario per mantenere il decoro e l'onore di ogni vero Ordine cavalleresco. Purtroppo mi pare che, in alcuni antichi e prestigiosi Ordini, manchi un filtro all'ingresso di personaggi di dubbio gusto e moralità (basta guardare Facebook per avere uno spaccato impietoso e disgustoso di tale realtà): con un sostanzioso versamento iniziale, spesso si riesce a far chiudere entrambi gli occhi al delegato locale ma questo inauspicabile ingresso diventa un pericoloso boomerang che, prima o poi, torna indietro e crea danni gravi all'Ordine stesso
No comments:
Post a Comment